lunedì 21 febbraio 2011

ARTISTI DI STRADA


YURI è HOPNN: l’artista svela il suo alter-ego abusivo e disobbediente che dissemina la sua arte impegnata per la città, a diffondere un messaggio politico ed ecologico, a contestare l’uso indiscriminato e selvaggio dell’automobile e a promuovere un mezzo di trasporto,la bicicletta, ancora pericoloso e scarsamente considerato.
Chiunque sabato 19 febbraio fosse arrivato in bici al n° 77 di via Macerata, avrebbe incontrato Yuri Romagnoli sulla soglia, come un passerotto spaesato sulla porta di una gabbia, a premiare con una serigrafia a tiratura limitata l’uso della bici: dentro, nella gabbia, la sua arte si trasferisce per l’occasione sulle tele e sui tessuti. La gabbia è Laszlo Biro, un laboratorio di serigrafia e ricamo nel cuore del Pigneto, che per pochi giorni ci regala l’arte e la creatività di Yuri: da un lato un’orgia di biciclette, a formare cerchi, occhiali, a sfondare la bidimensionalità della tela in una svastica nazista, quasi a voler dire che, paradossalmente, la dittatura della bici ci possa rendere liberi.
Sulla parete opposta la ricerca si sposta su composizioni mimetiche tra le cui macchie si possono leggere forme zoomorfe, e che vengono trasposte su tessuto nella forma tradizionale e paziente del ricamo.
Un appuntamento da non perdere, fino al 19 marzo da Laszlo Biro.






2 commenti:

  1. molto interessante, sembra quasi suggerire un'inversione di valori per quanto riguarda lo status symbol attuale: l'automobile. Se per un attimo proviamo a pensare ad un mondo dove andare in bicicletta venisse considerato simbolo di virilità, di potenza, di status sociale si avrebbero non pochi cambiamenti all'interno della vita così come la concepiamo. La sua bici gang bang mi porta a pensare proprio a questo.

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  2. "Se andare in bicicletta venisse considerato simbolo di virilità, di potenza, di status sociale" Ben pochi cambiamenti si avrebbero! Ci manca solo che il testosterone si prenda il monopolio dell'urbana bicicletta. Mai che sia! Ci bastate con il complesso d'inferiorità ed il "suv/ecomostro/abnorme" a compensarlo.

    P.

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