venerdì 28 gennaio 2011

MAKE LOVE NOT PORN!

 In un mondo ancora pieno di tabù e pregiudizi riguardo al sesso, in un mondo in cui spesso viene a mancare un dialogo aperto tra genitori e figli sulle tematiche sessuali, il porno resta l'unica palestra per milioni di adolescenti brufolosi in piena tempesta ormonale. Questa è la ragione per cui quando arrivano a confrontarsi con la realtà credono di sapere tutto, ma spesso sono intrisi di falsi miti e credenze e si ritrovano in situazioni goffe ed esilaranti.
Il sito americano Make Love Not Porn affronta queste tematiche in maniera molto ironica, senza pregiudizi nè falsi moralismi: la sua creatrice, la pubblicitaria newyorchese Cindi Gallop, racconta candidamente a TED di come le sue frequentazioni sessuali con giovani ventenni l'abbiano messa di fronte ad un modo di concepire il sesso e le relazioni lontano anni luce dalla sua generazione. Da qui nasce dunque l'idea di creare una piattaforma dove fossero lanciati vari temi di discussione, presentati secondo la dicotomia pornworld/realworld, il tutto con un linguaggio esplicito e delle immagini fumettistiche e divertenti, nient'affatto volgari. 


E giù tutti a lasciare commenti più o meno brevi, raccontando di esperienze proprie o altrui, più o meno buffe, raccontando dei propri gusti e delle proprie reticenze: sicuramente un modo leggero e utile di parlare di sesso, senza pregiudizi e senza moralismo, dissacrando il porno ma senza condannarlo: un film hard può essere piacevole e stimolante, ma resta sempre una finzione!

Cindy Gallop ritratta da The Selby


THE TIME I HAD SOME TIME ALONE



"...ho deciso di concentrarmi sull'essenziale: tagli, qualità, movimento; abiti che sembrano semplici all'esterno, ma che necessitano di esperienza per essere creati. È la mia visione moderna del lusso, non si tratta di aggiungere dettagli e decorazioni, qui parliamo più di rifiniture, fluidità, artigianato.”

Kris Van Assche           

mercoledì 26 gennaio 2011

RADICAL YEAH! MILANO UOMO 2011

Ha la capacità di stupire ancora Versace, che quest'anno propone la moda tridimensionale, con uno studio accurato sulle texture: il trench in pelle diventa millebolle, a simulare la carta da imballaggi che funziona come antistress, mentre i maglioni si rivestono di bugnati e tetris imbottito.
Versace
Versace


Versace
Vivienne Westwood gioca con le tonalità del carta da zucchero e del cammello, riproposte in morbidissime linee e lane che accarezzano gli occhi prima del tatto.
Vivienne Westwood
Bottega Veneta gioca con leggere asimmetrie nelle trame, sottili movimenti nelle gradazioni di colore, accennati fuoriscala nei colli dei giacconi: è un gioco sapientemente dosato, che rende maschile l'eleganza.
Bottega Veneta

Bottega Veneta
Bottega Veneta
Re Giorgio veste l'uomo contemporaneo, e sa sfidare i canoni dell'eleganza, rinunciando alla camicia e sostituendola con bluse asimmetriche in coordinato con i pantaloni, i cui colli fanno capolino dalle giacche.
Giorgio Armani
 Zegna opera la scomposizione quadridimensionale della moda, nelle giacche dai tagli spigolosi accentuati dalle imbottiture in neoprene come nella partitura delle quadrettature.
Z Zegna

Z Zegna

martedì 25 gennaio 2011

LA SFIDA DELLE 100 COSE

Fermatevi per un istante a pensare: aprite il vostro guardaroba e fate una rapida statistica degli indumenti che indossate sempre, quelli che mettete raramente e quelli (è un tormento per ognuno di noi) che salvate ad ogni cambio di stagione e che irrimediabilmente non indossate, "ma l ho pagato una cifra, potrebbe tornare di moda, bla bla bla". Da questo sondaggio emergerà che solo una piccola percentuale del vostro guardaroba ha l'onore di accarezzare la vostra pelle ogni giorno. Lo stesso discorso vale per la miriade di oggetti che accumuliamo nelle nostre case, per cui scatta la domanda: ma abbiamo davvero bisogno di tutti questi oggetti?
Il californiano Dave Bruno, un imprenditore di successo, ad un certo punto della sua esistenza si è ribellato allo stile di vita consumistico americano, ed ha raccolto la sua esperienza nel libro "The 100 things challenge", dando vita ad un vero e proprio movimento di persone che giorno per giorno condividono le proprie esperienze sul suo sito A guy named Dave.
I tre imperativi per liberarsi dalla schiavitù delle cose sono, secondo Dave, ridurre, rifiutarsi di comprare nuove cose, rivedere le proprie priorità: uno sforzo che riguarda anche la spiritualità dunque, spesso affossata dalla smania di comprare. Quindi il consumismo è messo sotto attacco, considerato il primo fattore di quella insoddisfazione che si rigenera implacabilmente acquisto dopo acquisto.
Premettendo che la conta va fatta solo sugli oggetti personali, e non dunque su complementi d'arredo ed elettrodomestici, il nuovo guru fornisce consigli dettagliati su come conteggiare gli oggetti, invitando a non prendere troppo alla lettera il numero 100, perchè quello che conta è lo spirito della sfida.
Ebbene, si tratta sicuramente di un nuovo stile di vita, che mira a liberarci dai dettami della pubblicità e della moda, che però rischia di diventare esso stesso moda. La diffusione di questa tendenza potrebbe avere benefici effetti sull'ambiente e sul benessere della gente, ma metterebbe profondamente in discussione il capitalismo economico che si basa sul consumo famelico e incontrollato.
E voi, sareste pronti a raccogliere la sfida delle cento cose? A cosa non rinuncereste? Scrivete pure nei commenti le prime dieci cose che salvereste!

lunedì 24 gennaio 2011

RADICAL BLEAH! MILANO UOMO GENNAIO 2011

Sulle prime sembra di stare da Annabella, ma poi le cose peggiorano, e John Richmond ci regala un abito zebrato lamè: come zuccherare il miele, o mangiare un panino ripieno di pastasciutta... se poi non vi piace nè il pane nè la pasta, la situazione si fa più grave!
John Richmond
John Richmond
John Richmond
 Da Ferragamo, punto di riferimento dell'eleganza Made in Italy, sembra di assistere alla presentazione della collezione estiva, ma poi compare il cappottino foderato di morbida pelliccia e, ahimè, con molta riluttanza dobbiamo prendere atto dello scivolone: il pantalone bianco d'inverno proprio no!
 Nei periodi di inflazione delle candide brache, neanche d'estate!    
Salvatore Ferragamo


Salvatore Ferragamo
                                                                               
Da Dolce & Gabbana vige un precetto ormai consolidato: prendi uno gnocco da paura, rivestilo  di carte da parati o incarti per dolciumi, e verificherai la tesi che uno gnocco resta pur sempre uno gnocco: ma poi sui comuni mortali???
Dolce & Gabbana

Dolce & Gabbana
  Da Cavalli l'atmosfera si fa 70, con il ritorno del tre pezzi che fà molto  poliziesco alla Tomas Milian, mentre da Gucci si assiste al ritorno della zampa d'elefante: roba da far inorridire persino la Cancellieri al tg3! Infine da Etro si rivede il soprabito in cavallino, pezzo forte della collezione, terrore della prossima stagione: un must per il discotecaro rampante e un pò cafone. Insomma, per il prossimo inverno, nè Cavalli, nè Cavallino! 
Gucci
Roberto Cavalli
Etro

mercoledì 19 gennaio 2011

COR SINE LABE DOLI


L'asticella si alza per Cor Sine Labe Doli, giovane marchio in espansione: dopo la partecipazione a Pitti Uomo 79 e al White di Milano, è tempo di confrontarsi con il mercato. Le novità sono numerose: si amplia la scelta per l'uomo, con la pochette in ceramica, piccola scultura da portare nel taschino e segno di una eleganza ritrovata che si fonde con il moderno design. 
Il pezzo forte del brand, Primo, il papillon che gli ha procurato tanta fortuna, si arricchisce di nuove varianti: non manca anche qui l'innovazione, nella forma di una tecnica di stampa della ceramica in grado di simulare tessuti classici o rivisitati.

E finalmente, dopo aver tanto solleticato la vanità di Lui, arriva la creazione pensata appositamente per Lei: Femina, un nome forte che rivendica la peculiarità dell'oggetto, dedicato alla Donna con la D maiuscola, una donna che rivendica la sua forza e le sue capacità senza per questo dover imitare l'uomo, e che non rinuncia ai suoi vezzi e alla sua civetteria. Una creazione flessibile, che con la sua catenella regolabile può essere portata lenta sul dècolletè o stretta al collo, magari a coronare una cascata di ruches.

lunedì 17 gennaio 2011

CAMBIO PELLE

Uno dei leitmotiv dell'architettura contemporanea è la pelle dell'edificio, intesa come un rivestimento continuo che conferisce unità alla forma architettonica e regola i rapporti tra interno ed esterno. La Rinascente di Via del Corso a Roma non tradisce questo precetto.
Acquisito dal gruppo spagnolo Inditex per ospitare il marchio Zara, lo storico edificio, il primo de La Rinascente a Roma, ha subito un restyling: in questo caso però, volendo evitare alla Soprintendenza un infarto, la pelle si è traferita all'interno, e si intuisce all'esterno attraverso le ampie arcate che ritmano le facciate.


La pelle in questione è stata pensata da Duccio Grassi, autore del restauro, come una doppia lamiera forata che regola l'ingresso della luce durante il giorno, mentre di notte crea all'esterno effetti insoliti e sorprendenti; gli interni sono improntati ad un rigoroso total white che dai pannelli in lamiera si estende alle colonne d'acciaio della stuttura fino ai solai e ai complementi d'arredo.
Il maestoso spazio centrale a tutt'altezza è solcati da fasci di cavi bianchi che ne riempiono il vuoto disegnando traiettorie: un intervento magistrale, che fa impallidire non solo i visitatori, ma anche le collezioni che si ammassano e si susseguono velocemente in un rutilante e continuo cambio della guardia.


venerdì 14 gennaio 2011

PASSERELLE VIRTUALI: GARETH PUGH




La primavera-estate 2011 ha sicuramente introdotto un modo nuovo di concepire la sfilata: già Dior Homme aveva moltiplicato i punti di osservazione di un defilè decentrato e dinamico: la stella della moda britannica Gareth Pugh si spinge oltre, rinunciando definitivamente alla passerella.
Difatti il venticinquenne designer è solito presentare le sue collezioni attraverso dei video che sono capolavori di grafica, in cui non solo offre punti di vista insoliti frantumando la prospettiva centrale della passerella, ma valorizza le sue creazioni attraverso movimenti e pose plastiche che ne rendono al meglio le infinite potenzialità. Le sue sperimentazioni stanno rivoluzionando il mondo della moda, e gli hanno procurato un invito come Guest Designer Donna all'edizione di Pitti Uomo in corso in questi giorni.
A Firenze ieri sera Gareth ha stupito ancora, presentando un video con la regia di Ruth Hogben, a ritmo di techno e fotogrammi serrati. Le creazioni ribadiscono la sua cifra stilistica, fatta di rigore geometrico e citazioni gotiche che scemano fino a dare vita a volumi morbidi e fluttuanti: la musica si arresta, un coro si innalza per rendere omaggio alla storia, all'arte e alla cultura fiorentine.

giovedì 13 gennaio 2011

NON TUTTI I MALI


Sarà capitato ad alcuni di voi: un giorno sbadatamente il portatile vi sfugge di mano, schiantandosi sul pavimento e frantumandosi in mille pezzi. È successo anche a Raul, un ragazzo di Barcellona trasferitosi in Italia.
Dopo le imprecazioni doverose, il giovane spagnolo è attratto dai componenti che giacciono lì sul pavimento: il verde, l’oro, textures evocative di mondi, città, flussi. E da qui l’idea: mettersi alla ricerca di questi preziosi reperti nelle discariche, quasi sempre ignorandone la funzione, avanzi sul campo di battaglia di un mondo divoratore e divorato dal consumismo tecnologico.

Nascono così lampade, monili quali orecchini, spille, anelli, bracciali, una continua produzione creativa portata in giro nei mercatini del mondo.
Lì troverete Raul con la sua Fabrike Recikled, per strada, armato di frullino e saldatrice, sempre pronto a trasformare e reinventare schede audio, video, tastiere, lettori cd, chip, e a raccontare la sua storia di creativo in movimento.






lunedì 10 gennaio 2011

PIT STOP: VIA DEL PIGNETO 52


Prendete una manciata di modernariato e distribuitela qua e là in una stanza, a ricreare un ambiente caldo e domestico, e miscelatela a creazioni di giovani e talentuosi designer: otterrete Lì.Boh, un accogliente negozio a via del Pigneto 52.
Borse 2periodico
Tra le tante idee originali per ravvivare il vostro stile, le borse di 2periodico, ricavate da fogli di giornale incamiciati da due strati di plastica trasparente, o i cappelli in feltro di Vivian Lorca
Sara indossa una creazione di Vivian Lorca
Assolutamente irresistibili le custodie per laptop di Candidi, ricavate da camicie usate e ricomposte a dare l’effetto di una camicia stirata e piegata, o i pratici e sfiziosi porta-Iphone che ripropongono un polsino di camicia: una produzione assolutamente made in Italy, attenta al recupero senza tralasciare la praticità e lo stile.
Se vi capita di addentrarvi in questo spazio magico, ripercorretelo più volte: ogni volta il vostro occhio sarà attirato da un particolare nuovo, un oggetto carico di memorie o un manufatto denso di concetto e cura del dettaglio.


venerdì 7 gennaio 2011

8 1/2 Tredici artisti per celebrare 100 anni di Trussardi

Paul McCarthy per Fondazione Trussardi


Un numero rubato al celebre film di Fellini: 8 1/2, per una trama che non è quella di un film, quanto più un percorso, reale e al contempo onirico, attuale e futurista quanto intriso di deja-vu e ricordi e spiazzante, ma avvolgente, quanto l'arte di così grandi dimensioni sa essere.

Tredici artisti di fama internazionale da Cattelan a Creed, da McCarthy a Pivi, che si danno appuntamento a Firenze negli ampi spazi della Stazione Leopolda con un opening l'11 gennaio 2011 per celebrare i 100 anni della Maison Trussardi, a cura del Direttore Artistico Massimiliano Gioni e con la collaborazione della Fondazione Pitti Discovery.

Ci aspetta una parata di grandi opere d'arte, commissionate negli ultimi 8 anni e mezzo, appunto, dalla Fondazione Trussardi ai più celebri artisti. Moda e arte si fondono ancora una volta, come in una sfilata d'haute couture, le opere prendono il posto dei vestiti e gli artisti diventano i più creativi degli stilisti.


Paola Pivi per Fondazione Trussardi


Opere di dimensioni gigantesche a volte dissacranti, altre grottesche, per lo più estramemente evocative e sospese tra l'intimo e il sociale, la denuncia e l'estetica purissima. Connotati a volte frivoli altre apparentemente insignificanti a fare da contrasto a contenuti tragici e che parlano di morte, quindi di vita, di socialità e di intime percezioni, in un crescendo di suggestioni e ossessioni, sogni, paure e intenzioni, proprio come la scuola Felliniana insegna.

Questa mostra deve ancora iniziare (dal 13/01 al 26/02), ma se parla, come sembra, davvero al nostro inconscio, ci trasporta già nei suoi locali in un sogno che diventerà reale tra pochissimi giorni.

Opening: 11 gennaio 2011 / 18:00
Stazione Leopolda
Via Fratelli Rosselli 5, Firenze
http://www.fondazionenicolatrussardi.com/



Sara Alberani - RadicalArt

mercoledì 5 gennaio 2011

SO'00s!

È da poco iniziato gennaio, molti sono tornati alla routine, altri si godono questi scampoli di vacanze natalizie. Milioni di tappi di champagne sono esplosi a Capodanno, questa volta a salutare il primo decennio del nuovo millennio. 
È tempo di bilanci, e gli anni ‘00 assumono una propria identità, con il loro bagaglio di tendenze, innovazioni e immancabili orrori. Certamente manca ancora la giusta distanza critica per esprimere giudizi, ma, si sa, i gusti cambiano, le tendenze tornano, corsi e ricorsi della moda. Pensate ai tempi di Non è la rai, quando le novelle lolite imitavano i passi di danza di Ambra e Pamela, a quanto sconcerto e ilarità potesse scatenare la sfortunata donzella costretta a riciclare un pomposo abito che pure era stato l’orgoglio della sorella maggiore al ballo della scuola!


Stesso sconcerto che oggi susciterebbe una cowgirl stivalata e ingioiellata, coronata da un cappello alla texana: è il look che Madonna propone nel 2000, quando nelle radio impazza il nuovo singolo Music. Ancora una volta la camaleontica artista riesce a stupire, sostenuta nel sound dall’artista franco-afghano Mirwais Ahmadzai, nell’immagine dagli italici Dolce e Gabbana. Ed è subito successo!
Il rigurgito neo-reaganiano esplode come una liberazione dal concettualismo e dal minimalismo monacale di fine anni novanta, ed è un rifiorire di oro, paillettes, strass, stampe animalier che hanno fatto la fortuna di Roberto Cavalli, jeans gioiello: un esplosione i cui strascichi si rintracciano ancora oggi nei mercatini settimanali di provincia, e che fanno gridare: SO’00s!!!