lunedì 19 dicembre 2011

LE AVVENTURE DI ZED E CTRL_ZED: TRIP IN LONDON


Cari amici di Radical Fizz, finalmente i gemelli Fizz sono di nuovo sul web, dopo un breve viaggio a Londra da cui han fatto ritorno con i bagagli pieni di nuovi acquisti (rischiando di pagare il sovrapprezzo con la maledetta Ryan) e tanti, tanti nuovi stimoli. Ma si proceda con ordine. 
Dopo  avere preso le consuete 15 gocce di Lexotan (si sa, l'aereo mette una certa ansia!) Zed e Ctrl_Z si sorbiscono le dueoremmezza di volo, in una cabina sempre più simile ormai ad un autobus della periferia romana alle 8 di mattina; condividono la tratta con adolescenti sovreccitati, coppie di sposini, tardoadolescenti anch'essi su di giri. Per fortuna il viaggio è breve, così nel primo pomeriggio, dopo aver posato i bagagli in un ostello con la tecno a palla, corrono ad Oxfrod Street: prima tappa Topshop!
Quattro livelli di moda maschile e femminile, con prezzi ragionevoli e pezzi interessanti, e con una shoes gallery invidiabile. Ovviamente Ctrl_Z passa le ore a provare scarpe, e alla fine propende per un paio che a suo avviso costano 30 pound: peccato che sul cartellino c'era scritto 30 off, quindi arrivata alla cassa si rifiuta di pagare i 62  £  del prezzo effettivo, e ci resta anche male! Ma poi scova un paio di Kurt Geiger adorabili, che mettono insieme i suoi due trend del momento: il color tortora, che Ctrl_Z adora dai tempi del  Particulière  n. 505 di Chanel, e delle borchiette dorate in punta, passione più recente...per loro è disposta a pagare ben 100  £, non chiedete perchè, è così e basta!
Nel frattempo Zed è al primo piano a provare milioni di jeans skinny, perchè lui vuole quelli skinny skinny, non quelli che cedono al secondo lavaggio: dopo averne provate 10 paia, finalmente capisce la sua combinazione vita-gamba, e con i suoi acquisti si dirige al secondo piano, reparto delle scarpe maschili: dopo aver girato tra le solite fred perry e converse (che noia!) incontra l'amore della sua vita, un paio di stivaletti in pelle nera con delle stringhe...no delle cinghie...vabbè trovate l'immagine in allegato! Il prezzo non è dei migliori, ma Zed ha provato le farfalle nello stomaco, e intanto decide di provarle. Così si rivolge al commesso e chiede il 43, e questo impertinente cosa fa??? Si fa una bella risata col suo collega e va a prendergli il numero...Zed è lì tutto fumante, sta per sbottare, vuole parlare col direttore e pretendere il licenziamento di quel ragazzetto brufoloso e impunito...ma poi si ferma a riflettere un attimo, chiedendosi cosa abbia suscitato l'ilarità dell'imberbe. Ebbene si, è stato quel piccolo difetto di pronuncia che si porta dietro dalle medie e non riesce a correggere, quel difetto che gli fa pronunciare "three" come "tree", per cui "quarantatrè" deve essere risuonato al commesso come "QUARANTALBERO", e così decide di essere indulgente, di risparmiare il giovane malcapitato. Finalmente le scarpe arrivano, le prova e alla fine capitola: 125  £ di pura bellezza!
Per inciso le scarpe sono di un marchio inglese che produce in Portogallo, Hudson, disponibile in Italia dal 2012.
Finalmente ci si incontra da Eat per una tazza di Rooibos, che pulisce il fegato, e un po' di frutta: Ctrl_Z è in ansia perchè non ha trovato il numero delle sue scarpe, così costringerà il povero Zed a cercarle per tutta la città nei giorni a seguire, senza alcun esito: l'ultimo tentativo sarà fatto all'areoporto, dove i due scoprono a sorpresa il monomarca Kurt Kreiger, solo che manca solo mezz'ora al volo, ma Ctrl_Z è posseduta, deve assolutamente fare un tentativo. Anche qui l'esito è negativo, e mentre i due corrono verso il Gate, Ctrl_Z accuserà il povero Zed del ritardo, colpevole di aver indugiato nella poltrona del Burger King. Ah! Les femmes!


Testo: Zed


mercoledì 22 giugno 2011

EVENTO DI CHIUSURA DELLO STUDIO CHE NON C'E'

RADICAL FIZZ vi invita all'evento più enigmatico della capitale:
“Non esisto, e adesso chiudo”
Giovedì 23 giugno, Monteverde Vecchio, Roma.
Lo studio d’arte ICE BADILE parla per la prima ed ultima volta.
In occasione del suo finissage, sebbene non ci sia stato un vernissage, si presenta al pubblico con un grande evento fatto di visual art, musica e video, sotto una forma che non ha mai avuto ne' voluto in 12 anni di attività. Proprio nella negazione dei contorni e dei confini segnati dal sistema dell’arte lo studio ha affermato la propria identità fisica e concettuale.
Cos'è ICE BADILE?
E' uno studio open, creato una dozzina d’anni fa dagli artisti Ivan Barlafante, Claudio Di Carlo, Emilio Leofreddi, Claire Longo, Daniela Papadia e il designer Andrea Orsini, in una ex fabbrica di scatole, imponente struttura dimenticata nel quartiere di Monteverde Vecchio, riportata a nuova vita attraverso l’arte contemporanea nelle sue diverse espressioni.
ICE BADILE è creatività senza barriere, un humus fertile da cui nascono idee e relazioni, 
Libertà totale: Un lusso, Un piacere, Vera fonte d’ispirazione quotidiana per Creare.
Ma perchè ICE BADILE chiude?
Per il motivo più semplice e banale, la padrona del'immobile ha triplicato il costo dell'affitto nel momento in cui ha capito che quello spazio, da luogo di produzione di idee può diventare una fabbrica di quattrini.
Per questo l'evento assume anche carattere di protesta, con uno sguardo rivolto al futuro
...Il mistero continua...
ICE BADILE STUDIO
“Non esiste ed ora chiude”
Giovedì 23 giugno 2011, dalle 20:30 fino alla Fine
Via Basilio Bricci 37 – Monteverde Vecchio, Roma


                                                                                                                            
    RADICALGHESS

martedì 21 giugno 2011

MEDUSE A BUON MERCATO

L'annuncio delle nozze è stato pubblicato, i due sposi contraenti si alternano in video a decantare l'heritage di Gianni, un patrimonio di idee che non è solo passato, ma darà da mangiare a molti anche nel futuro.
È il binomio Versace / H&M.
Seguiranno mesi di silenzio, di un silenzio circondato da un alone di mistero, interrotto da una lunga serie di indizi, rivelazioni centellinate, brevi video da condividere su blog e social network, in poche parole il marketing all’epoca del web 2.0.
A sentir loro, sul banco troveremo tonnellate di meduse in offerta e chilometri di greche dorate: gli affari sono affari, e cosa c’è di meglio della calda e rassicurante tradizione?

lunedì 16 maggio 2011

METEMPSICOSI DI UNA GONNA


Il caldo è arrivato, è tempo di fare il cambio stagione, e come al solito il guardaroba continuerà a strabordare di vestiti e accessori, perché ogni volta che ammucchiamo sacche di roba da dar via, le lasciamo decantare in un angolo per qualche giorno; per poi poco a poco rimettere tutto a posto, perché “questi pantaloni potrebbero tornar di moda, questa gonna non mi entra più, ma il tessuto è così pregiato, lo accarezzerei per ore!”.
A meno che non vogliate tentare la sfida delle 100 cose, dovrete pura fare qualcosa per risolvere l’annosa questione.
Questa volta ad offrirci una delle tante soluzioni è Beatrice Moricci, giovane designer di formazione fiorentina, con il suo progetto Hangerbag. Forse anche la nostra Beatrice si sarà soffermata più volte davanti al suo guardaroba, ad osservare chili di gonne appese alle grucce, a consumarsi davanti all’annoso dubbio Take or Toss?

Ed ecco il lampo di genio: prendere una gonna demodè, reinventarla facendo in modo che non perda la sua identità, ma conservi la vita, i passanti, la cerniera e il bottone, e dotarla di due grucce come manico, a testimoniare i lunghi anni passati nel buio di un armadio, prima di tornare a nuova vita. Il gioco sta nel dotare ogni capo della giusta gruccia, di legno metallo o plastica che sia, ed ecco un pezzo originale e pratico, che potrà essere appeso ad un attaccapanni o al tavolo di un bistrot. Ogni pezzo, contrassegnato da un nome diverso, porta con sé l’etichetta originale; col tessuto di scarto Beatrice crea dei simpatici orecchini in dotazione con la gonna.
Insomma, riciclare si,
ma senza perdere di vista artigianalità e cura dei dettagli!



giovedì 5 maggio 2011

IL BUNKER SI MIMETIZZA


Se durante l'inverno appena trascorso il Bunker di Simona Berardi e Bunka Lab, complice il freddo e la crisi, si era ricavato uno spazio caldo e accogliente nel cuore del Pigneto, questa volta si esce allo scoperto, si solleticano i sensi, a celebrare una primavera a singhiozzo ma carica di aspettative.
Aspettative di odori, sapori, suoni antichi e moderni, rassicuranti o del tutto inediti. Stavolta teatro dell'iniziativa sarà l' Animal Social Club, spazio versatile e polifunzionale a ridosso del deposito Atac di via Portonaccio, messo a disposizione degli artisti chiamati a raccolta da Bunker.
Una formula già sperimentata, quella del co-working, in cui si continua a credere pervicacemente, ma che questa volta coinvolgerà direttamente i visitatori: non solo dunque uno scambio di idee tra operatori del settore, ma un'atmosfera, un'energia coinvolgente e carica di propositi, tra cui quello di portare alla luce un sottobosco creativo che fermenta nella città, ma fatica a trovare canali di sfogo.
Il senses' festival avrà inizio alle ore 16 di sabato 7 maggio, e per 12 ore consecutive metterà a confronto artisti che lavorano con le più disparate forme di materia e concetto; il tema è la MIMESI, ovvero l'imitazione della natura che nell'estetica classica sta alla base della creazione artistica. Una interessante provocazione che spinge ad analizzare quanto, nelle forme di arte contemporanea, sia ancora riconducibile ad essa.

                                                 
Musica, luci, colori, e tanta gente. E ancora sballo, droga, alcool e violenza. Infine amore, odio, amicizia. Il mondo delle feste ha le sue regole, le sue gerarchie, i suoi abitanti. C'e' chi lo attraversa come un turista e si diverte, chi vi ricerca affetti e ambizioni, chi ci rimane incastrato e non riesce piu' a uscirne. Fare festa e' uno stile di vita, una religione da seguire, un hobby. E' tutto e niente. Il party e' una medaglia dalle mille facce, un luna park di emozioni che attraversa le esistenze, influenza generazioni e lascia segni profondi, piu' o meno indelebili. La festa si attende, si vive, e poi si ricorda. O si dimentica. Quella giusta rimane in testa. E' un percorso di ormoni e sentimenti, quando si incontra la persona giusta e con lei si vivono esperienze al di sopra del comune. Continui sguardi, danze sfrenate e il fitto dialogo fra i corpi.

                                                               "
                                         Cristina Vatielli presenta "LUNA PARK"



QUI gli artisti che aderiscono all'iniziativa.




LUNA PARK - Cristina Vatielli/prospekt from Prospekt Photographers on Vimeo.

lunedì 4 aprile 2011

LA VOLPE NIPPONICA

Si chiama Kitsunè, in principio nasce come etichetta musicale indipendente in Francia, e dopo aver contribuito al successo di artisti come Simian Mobile Disco e Yelle, si lancia in nuove ed emozionanti avventure: è il brand creato dal nipponico Masaya Kuroki e dal francese Gildas Loaec.
Il simbolo è appunto la volpe ("kitsunè" in giapponese), mentre la produzione è totalmente italiana, localizzata nello specifico nel Biellese, presso lo storico Lanificio Subalpino. Qui Masaya, il designer del duo, trova ispirazione e qualità, accarezzando tessuti e scartabellando colori, e da qui è partito per creare la mini-collezione pensata per thecorner.com. Una polo, un cardigan, un paio di bermuda, dalle linee essenziali e dai colori vivaci, perfetti per la primavera incalzante. 
Una moda fatta di piccoli gesti e grande cura dei dettagli incontra il mondo dell'e-commerce, e ne raccoglie la sfida rinunciando al suo punto di forza, ossia il contatto tattile con il prodotto. Una sfida che può essere vinta non solo grazie all'immagine, ma soprattutto attraverso l'affidabilità e la garanzia offerte da una realtà ormai stabile e nota come thecorner.com.

mercoledì 16 marzo 2011

MODA A TUTTO TONDO

Enfant prodige della Saint. Martins di Londra, Liz Black è indubbiamente una delle designer da tenere d'occhio per i prossimi anni. Dopo aver collaborato con alcuni grandi della moda, la giovane Liz ha lanciato la sua prima linea 
prêt-à-porter per l'autunno-inverno 2011-12, facendo del rigore geometrico e della costruzione 
architettonica i principi-cardine della sua collezione.


Sul suo sito si legge che la sua è una donna sofisticata e cosmopolita, intellettuale e di potere, super-impegnata, una donna che si nutre di un'eleganza minimalista: beh, a ben guardare i magistrali abiti in neoprene nelle foto, una donna che:


1) non viaggia in auto-aereo-treno-metro
2) non passa atraverso normali porte larghe novanta centimetri
3) quando va in bici sviluppa dei polpacci ipertrofici
4) gioca a tennis senza racchette
5) fa ombra sulla terra
6) è più goffa di un elefante in un negozio di cristalli
7) al cinema resta in piedi
8) dorme su un letto king-size
9) ha una vasta cabina armadio
10)è sempre indecisa tra bianchi e colorati


Ecco a voi il decalogo della donna Liz Black!

lunedì 14 marzo 2011

RADICAL YEAH!!

L'UGUAGLIANZA SECONDO ENNIO



Sono lontani i tempi in cui Oviesse, anticamera di ogni centro commerciale, era sinonimo di scadenti rivisitazioni di mode ormai passate. Oggi Oviesse Industry, un po' per la crisi che ha impoverito tutti, un po' grazie a una crescente sensibilità verso il design e la qualità dei materiali, diventa sempre più spesso un punto di riferimento per giovani squattrinati attenti agli acquisti, in cerca di capi senza infamia nè gloria nei quali sentirsi a proprio agio, per creare una solida base su cui lavorare con dettagli e creatività.



Un'altra impresa in cui l'ambiziosa azienda si sta cimentando è il marchio creato in collaborazione con lo stilista Ennio Capasa: EEQUAL, un nome che accosta l'iniziale del creativo leccese alla parola "equal", svelando senza mezzi termini l'obiettivo del brand, cioè creare una moda democratica. Questa volta però, a differenza di altre multinazionali dell'abbigliamento, si tratta di un progetto su sviluppo pluriennale mirato a insediare la linea in alcuni punti vendita del gruppo, proponendo uno stile "essential chic" lontano dai gridolini del fashion system, per vendere al giusto prezzo tessuti e tagli di qualità, destinati a palati raffinati, seppure con mezzi modesti.



Un progetto passato in sordina, forse per incompetenza del settore marketing o forse per sapiente scelta pubblicitaria: nessuna traccia del tam tam mediatico che solo qualche mese fa rendeva più popolare un noto marchio francese attraverso i canali del gruppo H&M, per gettare in pasto al popolo, in un pomeriggio di isteria collettiva, una collezione a tiratura limitatissima.  Non si tratta neppure di un'idea della moda esclusiva, basata sull'ossessiva reiterazione di un logo, icona di uno status symbol, creato per generare ansia e frustrazione nella psiche di acerbe fashion victim.
E' semplicemente una collezione, che potrà piacere o no, ma che ci coglierà comunque di sorpresa durante un tranquillo pomeriggio di shopping. Una collezione che toccheremo, saggeremo, proveremo e, se ci convincerà, acquisteremo, portando a casa un frammento di un più vasto immaginario.



venerdì 4 marzo 2011

IL LACCIO TRANSGENICO

Se allacciarsi le scarpe è per voi un gesto faticoso, vuol dire che avete bisogno di qualche seduta di yoga o pilates; scoprirete allora il gusto delle stringate, che vi permetteranno di poggiare agilmente il piede su un muretto e mostrare la flessuosità della coscia. Se poi volete amplificare la leziosità del gesto, ecco a voi l'oggetto della vanità ingigantito, tagliato a vivo e inglobato nella tomaia della scarpa, morbido e avvolgente, e coprente per le caviglie che è bene rimangano celate alla vista.
RABBIT per Lui (le prime sei) e per Lei
Si chiama Rabbit, è una sneaker e porta la firma di una giovane designer di origine veneziana, Cinzia Araia, che presenterà la sua collezione A/I 2011/12 al Tranoi | Carrousel du Louvre di Parigi dal 4 al 7, e al MICAM di Milano dal 6 al 9 marzo. Ma attenzione a stringere forte le bande: insieme a loro, a crescere in misura esponenziale è il rischio di schiantarsi a terra durante il 
fashion-aperitivo, o che vi si slaccino nella pozzanghera più nera della città, inzaccherandosi e procurandovi antipatici reumatismi.


Dove comprarle? Da LUISAVIAROMA

martedì 1 marzo 2011

RADICAL BLEAH!!! | OSCAR 2011

Il prestigioso premio RADICALBLEAH! è stato assegnato a Jennifer Lawrence, che con il suo abito Calvin Klein ha voluto impersonare una bagnina di Bay Watch, e ci è riuscita perfettamente! Mancava solo un dettaglio che RADICALGHESS si è permessa di aggiungere: la baguette-salvagente in perfetto stile Bay Watch, ora si che sei perfetta!
RADICALGHESS

OSCAR 2011

Anne Hathaway in Giorgio Armani PrivèBellissima, Bellissimo l'abito, Bellisima lei nell'abito, Stupendo il colore, il tessuto etc etc etc..
 Helena Bonham Carter
E' Lei che tutto può, la regina del gothic nel suo genere è perfetta! notate il dettaglio della giarrettiera al polpaccio con la bandiera britannica.

Gwyneth Paltrow in Calvin Kleincosì RADICALYEAH! che ve la riproponiamo!

Gwyneth Paltrow in Michael Kors

Cate Blanchett in GivenchyMa Cate pensa di essere ancora sul set di Elizabeth?
Celine Dion in Giorgio Armani Privé
...eh, si lei interpretava la parte della bobina di lenza,sapete il filo trasparente,quello per pescare...veniva srotolata a poco a poco per restare praticamente nuda a fine serata,splendida performance ma...niente Oscar 

Jennifer Hudson in Atelier Versace
Io non so chi tu sia, ma sei bellissima,questo vestito ti sta un incanto, ti invidio...per tutta una serie di motivi...
Halle Berry in Marchesa
Bellissima anche lei, sembra venga fuori da una nuvola! ma questo abito è così...difficile...che a poche donne può stare così bene...

Melissa Leo in Marc Bouwer
Annulliamo subito l'effetto nausea da troppa bellezza mostrandovi questa roba...che dire...non vi ricorda la bomboniera di porcellana del matrimonio della vostra prozia sposatasi a 47 anni, che sta lì sulla mensola da 15 anni e che vorreste tanto buttare ma non potete?non intravedete la polvere che si è depositata negli anni tra i vuoti del traforo? IO SI!

Natalie Portman in Rodarte
Bellissima, bravissima,premiazione strameritata, ma - potrei passare sulla scelta del color melanzana che personalmente detesto ma che talvolta può star bene - questo abito ti sta veramente male e non ti valorizza!!---dovresti seguire i consigli di RADICALFIZZ!!!

Nicole Kidman in Christian Dior
Ma la statua è quella a destra o a sinistra? Effetto veramente inquietante...ma le scarpe le vedete anche voi?da questa foto sembra una ciabatta ARANCIONE!

Sharon Stone in Dior
Sharon Stone ne: "Il Gallo Cedrone"....brava bravissima!completamente calata nel personaggio!ma due sbuffi,uno in testa e l'altro sulla spalla mi sembrano troppi!

NON PERDETEVI IL PROSSIMO POST : RADICALBLEAH sul RED CARPET!...a più tardi perchè ora sono in RADICALRITARDOOO!
  


                                                                                            
RADICALGHESS

lunedì 28 febbraio 2011

RADICAL BLEAH!!! | PRIMAVERA ANIMALIER

Iniziamo la settimana urlando RADICAL BLEAH!!! A squarciagola! Non vorremmo mai che una nostra lettrice, o lettore, possa pensare, anche lontaanamente che forse lo stra-stra-maculato della Spring Summer Collection 2011 di Blumarine non è poi così male...e che in effetti in estate si  potrerbbe anche osare...
Noi di RADICALFIZZ fughiamo subito ogni dubbio: NO, NON VA BENE!
OSARE Sì!...MA NON COSì!!!
Ci spiace Signora Anna Molinari, ma sei stata RADICAL BOCCIATA! 
(Ma confidiamo in un risboccio per la primavera prossima)

Rosa-Marrone-Marrone scuro...sembra assurdità ma è realtà!
Blumarine Spring Summer Collection 2011



Quale accostamento potrebbe essere peggiore di quello della foto precedente?
Marrone-Marrone scuro e Color Pesca!...se mescoli poi tutto insieme e ci aggiungi delle frange lunghe circa 20 cm 
otterrai il disastro TOTALE!
Blumarine Spring Summer Collection 2011



Beh  qui niente leopardi ma macchie ed accostamenti di colore inopportuni abbondano!
Nonostante ciò rivolgiamo l'attenzione ad un problema ben più grande: i modelli degli abiti lasciano davvero desiderare (proprio per essere gentili)...ma cosa sono? pareo? Con stivali e borsetta da cowboy però potrebbe essere scomodo andare in spiaggia...e con tutte quelle frange si può generare una tempesta di sabbia! 
Blumarine Spring Summer Collection 2011




AIUTOOOOO! SCAPPATE TUTTI

QUESTE

 CI MANGIANO!


                Blumarine Spring Summer Collection 2011

RADICALGHESS

venerdì 25 febbraio 2011

LIBIA | ARTISTI CONTEMPORANEI



La Libia sta attraversando dei giorni difficili e dolorosi, RADICALFIZZ vi invita alla riflessione mostrandovi alcune tra le poche opere d'arte figurativa di artisti contemporanei provenienti dalla Libia. Gli autori delle opere che vedete si chiamano Mustafa Al-Alwani, Salem Al-Tamimi, Nizar Syala, Hameda Saqr, Abdul Razak Riani. Tutti i quadri trasmettono dolore, angoscia e solitudine, volevo postare delle opere che trasmettessero gioia di vivere e coraggio, in un momento come questo...ma non ho trovato altro.














RADICALGHESS

NONSOLOT-SHIRT

Nell'epoca della svalutazione di titoli e lauree, non sembra poi così irragionevole abbandonare l'università ad un passo dal traguardo, rimettere in discussione la propria vita e rivedere delle scelte effettuate ad un età ancora acerba, perchè il futuro che ci attende non ci soddisfa più.
Serena V., romana di Prati, ha vissuto una crisi del genere dopo anni passati a studiare psicologia, ed ha coraggiosamente scelto di mollare, assecondare il cambiamento lasciandosi agi familiari e tardoadolescenza alle spalle, scegliendosi un covo tutto suo al Pigneto e creandosi una nuova occupazione.
Dopo aver frequentato un corso di serigrafia artigianale, Serena rispolvera la sua passione per la grafica e con il computer crea soggetti che ben si adattino alla tecnica appresa: partendo da fotografie scattate personalmente in alcune città del pianeta, le elabora e le sovrappone a motivi grafici, mappe di città, trame geometriche, da cui ottiene le matrici con cui poi potrà ripetere in serie un disegno. Ma il concetto di serialità incontra la pazienza e la laboriosità dell'artigianato, perchè ogni serigrafia richiede cura e attenzione, oltre all'esperienza che attraverso l'errore porta a scoprire nuovi effetti e dettagli fino ad allora inesplorati.
Il risultato è ogni volta differente, e viene inizialmente proposto su tela: nasce così il brand Via Aerea, da un vecchio timbro postale a cui Serena è molto legata, che propone idee per decorare casa a basso costo (basso per davvero, una tela 40x40 costa 20 euro) emancipandosi dall' I**A. Ben presto il brand inaugura una linea di t-shirt, e Serena entra in quello che lei stessa definisce "il  vortice dei magliettari", perchè può trascinare un artigiano nel circolo vizioso dei mercatini e del merchandising di bassa qualità. In realtà la nostra amica, con la sensibilità e il rispetto per l'utilizzatore finale che la contraddistingue, abbandona ben presto le informi ed immettibili F***T of the L**M, e dopo lunghe ed approfondite ricerche si procura un fornitore inglese di
t-shirt in cotone organico, morbidissimo al tatto, eco-sostenibile ed etico. Ogni maglietta viene venduta con la sua etichetta originale, su cui viene giustapposto il timbro di Via Aerea.
Oltre alle magliette, Via Aerea propone simpatiche e colorate federe per cuscini, per ravvivare letti e divani evitando l'effetto casa nella prateria.

Un plauso va a tutti i giovani artigiani che, come Serena, lottano giorno per giorno per crearsi un lavoro gratificante, sforzandosi di interpretare i bisogni e i gusti della gente senza inganni o strategie usa-e-getta, ma consolidando il proprio brand con onestà e rispetto.

martedì 22 febbraio 2011

NEO ROMANTIC


Il lunedì romano è ormai targato Reload: la felice intuizione di Gian Maria Tosatti ha riportato la vita nelle ex officine di via Ghisleri, spazio post-industriale impossibile da piazzare sul mercato, prestatosi per disperazione a questo progetto visionario che l'ha scaraventato al centro della vita culturale della città.
Il lunedì è il giorno della settimana prescelto per presentare nuovi allestimenti e nuovi artisti: lunedì 21 febbraio il Tunnel è stato prestato all'architettura, rimodellato dai diaframmi pensati da 2A+P/A e Salottobuono, mentre lo spazio Share è stato affidato all'associazione OPERA REBIS, curato nello specifico da Antonia Alampi e Anna Simone.
Stormed è il trionfo della natura, non sempre domabile e positiva, anzi spesso spaventosa, imprevedibile e al contempo meravigliosa, colta nella sua ineffabilità e leggerezza dall'opera di Eliana Heredia, una esile e timida artista di origine brasiliana, che con un lavoro paziente durato tre giorni ha dominato l'enorme spazio messole a disposizione focalizzandolo su di una nuvola sospesa: le son bastati 2000 volgarissimi sacchetti di plastica, di quelli che nelle giornate di vento svolazzano nelle nostre città inquinate, e qualche rotolo di nylon. Il risultato è magistrale, la forma gonfia campeggia maestosa e precaria allo stesso tempo, noncurante dell'effimero che ne è l'essenza, pronta a rivelare a tutti la sua instabilità nelle due settimane a venire. Il "Naufragio" di Eliana si fonde con i suoni di Netherworld , all'anagrafe Alessandro Tedeschi, che propone le sue “field recordings”, nello specifico i sibili dellʼAurora Boreale e i suoni prodotti da acqua e venti registrati direttamente dallʼartista sul ghiacciaio Jostedal in Norvegia, sul monte Livata in Abruzzo e sul monte Labbro in Toscana, manipolati  fino ad ottenere nuove forme che evocano il senso del vuoto, dell'ineffabile. 


lunedì 21 febbraio 2011

ARTISTI DI STRADA


YURI è HOPNN: l’artista svela il suo alter-ego abusivo e disobbediente che dissemina la sua arte impegnata per la città, a diffondere un messaggio politico ed ecologico, a contestare l’uso indiscriminato e selvaggio dell’automobile e a promuovere un mezzo di trasporto,la bicicletta, ancora pericoloso e scarsamente considerato.
Chiunque sabato 19 febbraio fosse arrivato in bici al n° 77 di via Macerata, avrebbe incontrato Yuri Romagnoli sulla soglia, come un passerotto spaesato sulla porta di una gabbia, a premiare con una serigrafia a tiratura limitata l’uso della bici: dentro, nella gabbia, la sua arte si trasferisce per l’occasione sulle tele e sui tessuti. La gabbia è Laszlo Biro, un laboratorio di serigrafia e ricamo nel cuore del Pigneto, che per pochi giorni ci regala l’arte e la creatività di Yuri: da un lato un’orgia di biciclette, a formare cerchi, occhiali, a sfondare la bidimensionalità della tela in una svastica nazista, quasi a voler dire che, paradossalmente, la dittatura della bici ci possa rendere liberi.
Sulla parete opposta la ricerca si sposta su composizioni mimetiche tra le cui macchie si possono leggere forme zoomorfe, e che vengono trasposte su tessuto nella forma tradizionale e paziente del ricamo.
Un appuntamento da non perdere, fino al 19 marzo da Laszlo Biro.