È un'Italia senza tempo quella
rappresentata dalla nuova campagna Dolcegabbana per l'estate 2012: ridente,
assolata e pittoresca, è un’Italia da cartolina da vendere ai nuovi ricchi
russi e cinesi. Gli ingredienti non cambiano, in una ricetta conservatrice e
stantia: due modelle del calibro di Bianca Balti e Monica Bellucci (ah! È un
attrice?), si stagliano poderose su uno scorcio di vita lenta e beata,
con gli anziani del luogo dignitosi e composti e i prestanti ragazzetti
provinciali con cui le ricche borghesi di città condivideranno una breve
avventura estiva, da raccontare alle amiche a settembre. Non contenti dello
shooting, i nostri due eroi nazional-popolari si inventano uno short movie a sostegno
(o in memoria?) del cinema italiano, che vive da anni uno stato comatoso:
emblematica a riguardo è la presenza di Beppe Fiorello, cavallo di razza di
mamma Rai ed esponente di spicco della fiction italiana low cost che, benché perbenista e moralizzatrice, resta l'unica boccata
d’ossigeno per l’industria cinematografica nostrana.
Di ben altro
sapore l’ultimo film di Luca e Gustav, già registi e protagonisti del
film-documentario “Improvvisamente l’inverno scorso”: questa volta i due compagni, nell'ultimo lavoro "Italy love it or leave it", affrontano un dilemma che affligge molti
giovani connazionali da qualche anno a questa parte: restare qui a presidiare
il nostro Bel Paese nonostante le difficoltà di ogni sorta, o fuggire all'estero in cerca
di un avvenire migliore in un Paese più civile? E con leggerezza si monta su
una 500, simbolo ironico di un passato glorioso, e si percorre l’Italia
dall’alto in basso, alla ricerca di ciò che possa darci speranza, spesso
trovando ciò che ci fa vergognare. È l’ennesimo caso di pessimismo comunista o
un modo onesto e costruttivo di vedere la realtà?
Sia perdonato il
paragone, è ben chiara la finalità di un cortometraggio-pubblicità, ma dai
creativi ci si aspetterebbe una visione, un atto di coraggio avanguardistico,
una nuova idea di italianità che non stia a battere il ferro svergolato dei
soliti luoghi comuni.